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Parlare di maccartismo a distanza di settant’anni significa riflettere sulla libertà di pensiero in America, sui limiti che essa debba avere – un tema riproposto dalla guerra a Gaza e dalle proteste nelle università –, ma anche sulle vendette annunciate da Donald Trump in caso di vittoria alle elezioni. Sostenuto dal Paese profondo e conservatore che si sente oppresso dai progressisti e dal nuovo protagonismo delle minoranze.

«Tutto si prepara a cambiare nel Paese – avverrà nei decenni Cinquanta e soprattutto Sessanta – e i bersagli di McCarthy e dei suoi emuli sono le categorie che gettano i semi del nuovo: registi, scrittori, scienziati, oltre a funzionari pubblici e a membri delle forze armate.»

Luca Francesco Laviola ha svolto per quasi 25 anni la professione giornalistica, in prevalenza per l’agenzia Ansa (politica ed esteri, cronaca e sport). Ha seguito tra l’altro come inviato il G8 di Genova, le elezioni presidenziali USA, la questione catalana, i terremoti in Italia e l’inchiesta su Mafia Capitale. Attualmente scrive, soprattutto di storia contemporanea e politica estera, e organizza appuntamenti culturali e mondani.