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Dwight D. Eisenhower, il generale riluttante che ha avuto nelle sue mani il destino dell’Europa e del mondo per lunga parte della Seconda guerra mondiale, quella che si è combattuta alle nostre frontiere, tra il Nordafrica e la vicina Francia per poi dilagare nella Germania del Reich. Proprio a lui, ufficiale senza esperienza di guerra guerreggiata, il presidente Roosevelt affidò l’incarico di guidare l’esercito alleato contro la potenza militare tedesca, la quale univa la forza e l’abilità bellica alla deformazione aberrante del pensiero politico. E contro questo mostro Eisenhower ingaggiò la sua crociata. Nell’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, al militare che divenne presidente, fondatore della NATO, va riconosciuto il merito di aver sconfitto il nazismo e di aver posto le fondamenta del mondo libero postbellico.
«Overlord, signore supremo, nome in codice dell’attacco finale al nemico numero uno del mondo libero, la Germania. Obiettivo estirpare il cancro nazista che minacciava di divorare l’Europa. […] La sconfitta di Berlino era la condizione per porre termine alla Seconda guerra mondiale. “Germany first” la parola d’ordine adottata e mai più abbandonata.»
Rossana Livolsi, giornalista professionista, è stata direttore del settimanale L’Opinione fino al 1992. Ha collaborato con la Repubblica, Il Tempo e infine con la Rai, dal Gr2 al Tg2, per passare poi al Tgr, dove ha ideato e realizzato la rubrica Lo Scaffale e coordinato dalla nascita il programma mattutino di Buongiorno Regione.