Descrizione prodotto
“È meglio un male sperimentato che un bene ignoto. ”
Con Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha narrato se stesso al cospetto della fine di un mondo – quello dell’aristocrazia – non solo ai tempi dell’Unità d’Italia ma anche dell’ultimo dopoguerra, quali esempi di ambienti ed epoche storiche che invecchiano, crollano, spariscono e rinascono in forma diversa ma pur sempre perdente. Da qui, in un libro in cui «non c’è nulla di esplicito», l’apparente, ostentata indifferenza di pensiero dei protagonisti, gli atteggiamenti indecifrabili di chi è consapevole che la storia si mantiene immobile nei suoi sconvolgimenti perché a soccombere restano sempre gli uomini con la loro illusione che tutto possa cambiare. Ferocemente attaccato dalla critica militante al suo apparire, poi con rapida inversione di rotta divenuto un bestseller, Il Gattopardo è un libro intriso di morte, di distacco dai sensi di colpa, dalle passioni, dalla società degli uomini, perché, scrive Tomasi, «noi fummo i gattopardi, i leoni; quelli che ci sosti - tuiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti i gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra».