Descrizione prodotto
Ludovico Ariosto ha scritto la sua opera – e condotto la sua vita – con un preciso senso di indipendenza e con la consapevolezza della propria identità di autore. Ha inserito nell’ambiente letterario cortese-rinascimentale i valori della coscienza umana, della morale civile, così come dell’imprevedibilità del destino cancellando gli stereotipi dell’epica classica. Le sue Satire sono intrise di una viva rappresentazione critica della vita politico-sociale del suo tempo e di un preciso codice di valori etici improntati all’amore di verità e di libertà, in polemica con gli ambienti corrotti delle corti. L’Orlando furioso è una meravigliosa metafora della vita umana intesa come eterna ricerca di qualcosa di irraggiungibile, simbolo della illusorietà e vanità dell’agitarsi degli uomini dietro i non meno vani miraggi delle passioni e dei desideri. È un poema che nasce dalla corte, ma aperto anche alle novità che si stavano imponendo nella letteratura volgare, per allargare il suo pubblico oltre la cerchia dei potenti e i confini regionali, verso la borghesia colta.
Tina Matarrese ha insegnato Storia della lingua italiana presso l’Università di Ferrara. Si è occupata di Manzoni con Il pensiero linguistico di Alessandro Manzoni e con Scritti sulla lingua di Alessandro Manzoni (Liviana, Padova 1983 e 1987); ha pubblicato nella serie di Storia della lingua italiana il volume Il Settecento (il Mulino, Bologna 1993). Ha compiuto studi su Boiardo con Parole e forme dei cavalieri boiardeschi (Interlinea, Novara 2004) e su Ariosto con Canto XIII, in Lettura dell’«Orlando furioso» (Edizioni del Galluzzo, Firenze 2016); Lingua in Lessico critico dell’Orlando furioso (Carocci, Roma 2016). Ha curato insieme a Marco Praloran il commento all’Orlando Furioso secondo l’editio princeps del 1516, per la collana “Nuova raccolta di classici italiani annotati” (Einaudi, Torino 2016).