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Vittorio Alfieri dette nuova vita, nella seconda metà del Set- tecento, al teatro tragico italiano, latitante da tempo sulle scene. Un teatro dove «gli uomini debbano imparar a essere liberi, forti, generosi, amanti della patria, ardenti, retti, ma- gnanimi», con riferimento anche alle condizioni di un’Italia sottomessa al giogo straniero. Al centro dei fondamentali motivi-guida della sua complessa poetica tragica sono i ti- ranni, proiezione e strumento temibile e terribile del male e della perversità, quali forze oscure che travalicano la ragione umana. Un concetto che in alcune opere si allarga ai conflitti del cuore e della mente, della ragione e del sentimento, ma sempre in un’ottica che vede la ribellione dell’individuo con- tro le forze del male, la lotta dell’«innocenza oppressa» contro la tirannide del destino. Al di sopra di questi conflitti si eleva il drammaturgo, con la sua inviolabile libertà di pensiero e di azione e cui Alfieri attribuisce il compito di indicare agli spettatori la strada verso la coscienza civile.
Giuseppe Antonio Camerino, professore emerito di Letteratura italiana, ha insegna- to nell’Università di Roma1 e in quella di Lecce (ora del Salento). È stato Gastprofessor presso l’Università di Heidelberg in Germania e visiting professor all’Università di Hull in Gran Bretagna. Già collaboratore dell’Enciclopedia Italiana e consigliere del Cen- tro di studi alfieriani di Asti, oltre che membro del comitato scientifico per le celebra- zioni alfieriane, è nell’Advisory board di “Annali di Italianistica” (Stati Uniti) e presi- dente dell’Edizione nazionale delle opere di I. Svevo promossa dal Ministero dei Beni culturali. Tra i suoi volumi più recenti si ricordano Profilo critico del Romanticismo italiano (Interlinea, Novara 2009), Lo scrittoio di Leopardi (Liguori, Napoli 2011), Il “metodo” di Goldoni e altre esegesi tra Lumi e Romanticismo (Congedo, Galatina 2012), Primo Novecento. Con analisi specifiche su Pascoli, d’Annunzio, Saba e Montale (Sine- stesie, Avellino 2015), Con più arte la rincalzo. Percorsi compositivi nella “Commedia” di Dante (Edizioni del Rosone, Foggia 2016). Ha curato un commento in tre tomi alla Divina Commedia (Liguori, Napoli 2012-2014) con innovativa parafrasi.