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L'assassinio di un barbone, anche se calza scarpe inspiegabilmente eleganti e costose, non è un evento che possa commuovere i commissariati di Barcellona, come quelli di ogni parte del mondo. Troppo l'impegno per un risultato comunque di scarsa importanza, visto che i barboni vivono in un mondo in tutto separato e parallelo che solo apparentemente, o occasionalmente, occupa lo spazio e il tempo del nostro mondo, cosiddetto normale. Ma per la sfortuna degli assassini di questo complicato caso poliziesco, è proprio questo parallelismo ad ammaliare Petra Delicado, a far vibrare la corda segreta della sua simpateticità.

L’ispettrice e il suo vice si trovano così ad esplorare l’ambiente degli emarginati e indagano a 360 gradi: dormitori per senzatetto, luoghi di ritrovo di accattoni e immigrati clandestini, centri di assistenza e istituzioni di carità. L’unico sogno di uno dei barboni che Petra interroga è quello di avere un bastimento carico di riso con cui navigare nei mari del sud e cucinare paella per rendere tutti felici.

Un mistero nero sciolto con la freschezza della commedia, che proietta il lettore nelle vite private complicate dei due protagonisti, e nella loro opposta visione del mondo.